Sto continuando con il mio progetto artistico sul “corpo” e con le sedute dello “spazio al femminile”. Emergono tante figure dell’invisibilità nella mia riflessione, figure femminili e maschili che abitano la realtà, e tra tutte una è particolarmente toccante quanto dimenticata. La donna che decide di avere un figlio da sola, decidendo in totale autonomia di tenere il bambino dopo un rapporto fugace con un uomo, è ancora il tabù dei tabù in Italia. Affermare in modo così radicale la propria autodeterminazione alla maternità è profondamente condannato dall’opinione comune. La donna giovane ed eterosessuale che sceglie liberamente del proprio corpo e della propria maternità, va incontro ai più terribili attacchi della “società civile”. Non esistono aiuti o servizi per madri single, per le mamme sole, che non hanno mai avuto vicino un compagno.
Che atteggiamento avranno le insegnanti di scuola verso queste madri e verso i loro bambini? Che atteggiamento terranno parenti, amici, conoscenti? Sulla figura della mamma single ci sarebbe tanto da dire e su cui riflettere, ma è una figura invisibile anche per le più agguerrite femministe.